Money: must be funny in the rich man's world

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  1. stockings
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    Dietrich Lehmann ♣ prostituta
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    "N
    on ho bisogno di soldi, donami solo il tuo sesso!". Ecco ciò che la musica sta raccontando attraverso la sua canzone rombante che spacca i timpani.
    E' giovedì sera, e giovedì sera il bordello si riempie sempre. Non che gli altri giorni sia più vuoto del dovuto, ovvio. C'è sempre ualche nuovo maritino non soddisfatto della propria moglie, sempre qualche fidanzato in cerca di un'avventura prima del matrimonio. E c'è sempre qualche maniaco pronto a pagare per possedere per una sera un corpo non più vergine. Ma alla vista...beh, alla vista magari sì. E' la terza notte che ti capita Matthew. Matthew è un 'idiota, uno di quello che ti sgancia 100 corone se gli fai un pompino decente e 300 se non gli fai usare il preservativo. Come dire, è una mini-banca di soldi per te, Dietrich, che li accaparri a qualunque costo. Preservativo o no, 300 corone sono parecchie e fanno parecchio comodo se divise a metà, poi, con Vincenzo. Janet te l'ha sempre detto: "Se ti da i soldi va bene. Ma se non usa il preservativo fatteli dare subito, come garanzia".
    Ovvio, come garanzia. Quello stronzo ti ha fatto consumare le labbra a furia di succhiarglielo. Lo avrai fatto cinque, sei volte. Dopo la terza volta hai perso il conto e hai continuato a farlo meccanicamente facendolo venire di volta in volta sul materasso ormai lercio su cui sei seduto ora.
    Fa freddo, leggermente. Vincenzo non ha acceso ancora il riscaldamento del locale, almeno non in quelle stanze in fondo alla sala, del reparto B. Brutta cosa, non vorrai prenderti un raffreddore, Dietrich, uh? Buffa come cosa. Oramai ti sei fatto gli anticorpi tripli. Non ti ammali neppure più. Solo qualche volta la mononucleosi, ma dopo averla fatta tre volte orami averla è come avere l'herpes. O le bolle in bocca. «Duecentocinquanta, duecentosessanta, duecentesettanta...» le tue mani pasano in rassegna tutte le corone che l'uomo steso sul letto vicino a te ti ha appena passato. Veloce, come una furia le hai afferrate e hai preso a contarle convulsamente. I soldi sono tutto, giusto? "Senza di essi non si campa" dice Janet. Nono. E ha ragione. Ecco a cosa ci si riduce per soldi. C'è chi vende i propri figli, chi ipoteca la casa, e chi dona il proprio corpo ogni notte, come fai tu. L'unica differenza è che tu, sei stato obbligato, almeno inizialmente. Era stato la zio Viktor a farti conoscere Vincenzo.
    Diceva che era un uomo buono, che ti avrebbe ospitato a casa sua perchè era una casa grande e più spaziosa. La verità è che tu eri di troppo lì, a casa Lehmann.
    Quella racchia di Christine non ti sopportava più. Troia. Non era stata forse la prima lei a volere che la chiamassi "mamma" ?
    Sospiri. «Duecentottanta, duecendottantacinque...» continui a contare ad alta voce. Ne hai bisogno perchè l'unica cosa che hai imparato a fare bene è stato appunto imparare a contare le banconote. La lettura e la scrittura invece...beh. Almeno sai scrivere il tuo nome senza dimenticare nessuna lettera.
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    Edited by maugdaline - 12/3/2012, 17:52
     
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  2. ræzha
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    Gianluca Riboldi ♣ umano
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    Q
    uando mai tu ti annoi Luca? C'è mai stata una sera in cui tu ti sei annoiato tanto da andare a dormire alle 10 e mezza della sera come un bravo bambino? Ridacchi scendendo dalla tua Lamborghini nera: opaca, perfettamente pulita e sopratutto nuova. La vecchia macchina l'hai regalata alla solita puttana in fondo alla strada: Michelle. La sera prima aveva fatto un ottimo lavoro, quindi, quale modo migliore per ricompensarla se non con un mezzo che, oltre ad un vano chiuso, le permetta anche di scorrazzare per la città e di crearsi un suo sporco business? Che sciccheria e che cosa galante è stata, la tua scelta, Gianluca. Proprio un bel regalo che lei aveva già ricambiato più volte in passato. I debiti li saldi così: Denaro. Sporco o pulito, il modo in cui lo hai acquistato, esso è comunque apprezzato da ogni creatura esistente sulla terra, ovvio: solo di umana fattezza. Cammini verso l'entrata illuminata di rosso: il piccolo bar che Thomas ti aveva consigliato in fatto di puttane e di "lavoretti a poco prezzo" in base alla gamma di donne che possono essere scelte, oppure che, in base al tuo aspetto, ti giudicano facendoti un buon prezzo di mercato. Anche la prostituzione, malgrado l'esistenza della legge, è un mercato di lavoro: Ad una domanda di lavoro corrisponde una buona o cattiva offerta di lavoro che va retribuita in base alla qualità di lavoro svolto e dalla capienza di sperma che viene versata. Cosa che fa inorridire molte persone di alta classe, ma non te: eppure tu sei un altolocato per eccellenza. Una bellissima villa, tante donne al tuo servizio, qualche maggiordomo e il giardiniere che si occupa del tuo giardino. La tua vita è anche migliorata da quando Joelle, quel maledetto travestito, ti ha ingannato passandosi per donna, ma ha talmente fatto un buon lavoro che non te la sei sentita di lasciarlo su una strada. Tu fai così: Le puttane che ti piacciono sia fisicamente che di carattere, molto meglio se scorbutico, le prendi e le fai tue più volte, quando non ti vanno più bene o le tieni come serve, pagandole un compenso, in denaro, oppure le lasci in qualche buon locale o da qualche tuo ricco amico che può far di loro donne felici"Sei perfido! Un mostro! Ti odio!" l'avevi zittita cambiando stanza. Non ti importa di niente e di nessuno. Spalanchi la porta e tutta la marmaglia di ubriachi e giocatori d'azzardo e di troie ti punta gli occhi addosso scannerizzandoti: un viso mai visto da pestare oppure un uomo talmente sensuale da assaporare? Pareri diversi da sessi diversi, eppure, a volte, procuri un senso di piacere ed eccitazione ad entrambi i sessi! Chi lo sa, questa sera, la gente, cosa ti riserverà! Sogghigni aspirando un po' del sigaro e lasciando cadere la cenere in un bicchiere di un omone di fianco a te. Sghignazzi avvicinandoti al bancone del bar, mettendoti fra due belle donne con una buona quarta e salutandole con un sorriso sensuale. «Piña Colada per favore: Tanto rum, poco ananas, vorrei si sentisse il cocco ». Il barista ti fa un cenno del capo e si volta a preparartela. Ti volti, le braccia al collo delle due bionde. Non le ascolti neppure, ridacchiano fra di loro, ma si lasciano fare: Questo è ciò che conta. Guardi attorno a te la marmaglia di serpi e di donne che ti squadrano e noti, in un punto leggermente appartato, una minuscola porta. Prima che il barista possa dirti qualcosa, hai lanciato una banconota da 50 corone e hai afferrato la bibita. Che importa del resto: i soldi non ti mancano, no? Succhi il nettare, per te, divino, dalla cannuccia arancio passando la porta. Ciò che trovi sono altre porte: una verde, una azzurra, una bianca sporca e una seconda turchese. «Un po' accesi come colori, per questo porcaio.» borbotti con la cannuccia tra i denti, succhiando ancora, camminando e guizzando con gli occhi oltre gli usci aperti. Tutte vuote a parte una, che sorpassi e verso la quale, prontamente, torni indietro. Un uomo nudo e stravolto sul materasso sporco di sperma e una piccola figura che, avvolta da un cappotto marrone, nuda e forse in difficoltà per il buio, conta delle banconote. La osservi: Un minuscolo ragazzino, dato il gene maschile tra le gambe aperte, dalla pelle rosea, gli occhi grandi, a prima vista, e i capelli chiari. «Ma qui dentro non si vede un cazzo.» borbotti a voce alta accendendo la luce. «Ciao splendore, come mai qua in questa...orribile compagnia?» dici con disgusto appoggiando la bibita sulla mensolina e mandandole un bacetto volante. Afferri l'uomo nudo di peso e lo lanci fuori dalla stanza. «Porta le tue membra di merda fuori di qua, turno finito.» dici punzecchiandolo e chiudendoti poi la porta. Riprendi la bibita e ricominci a succhiare con gli occhi vogliosi puntati, attraverso le lenti nere, sulla figura: Tu lo puoi vedere, lui i tuoi occhi no.
    «Baaaah, è questo il modo di pagare un corpicino tanto sexy?» domandi mettendoti chinato in terra, a far leva sulla pianta del piede per farti alla sua altezza. «Sai, penso che anche se non so come ti chiami io adesso ti prenderò e ti porterò a casa con me, sei troppo bello» continui a dirgli sollevandogli il volto con due dita per guardarlo meglio: come si fa con gli stalloni, per identificarne razza e purezza, tu guardi così donne di tutte le età e perchè no, anche i ragazzini dai lineamenti sensuali e femminei; dopotutto, anche Joelle è così esageratamente femminile, sia nei movimenti, che nella voce, che nei modi di fare. L'aggeggio in mezzo alle sue gambe non ti fa di certo inorridire, lo hai anche tu! E come filosofia è buona, non ti fa fare distinzioni! Non sei mica razzista Luca! Sorridi ancora, questa volta, in modo sensuale avvicinandoti e poggiando le labbra sulle sue: Continui a non farlo parlare. La consistenza è sensualmente buona. Non lo baci, le appoggi soltanto, ma il tuo, è da sempre, un gesto che fa perdere la testa a chiunque. «Sì, ora direi che tu esci e sali in macchina.» dici sollevandoti in piedi e sventolandogli 1000 corone davanti agli occhi. "Lo compro."
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    Edited by ræzha - 12/3/2012, 17:27
     
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  3. stockings
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    Dietrich Lehmann ♣ prostituta
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    "L
    e tue mani continuano a contare in rassegna le banconote posate dall'uomo vicino a te, steso sul letto. Sospira ancora di piacere, quel porco, e sai bene che se continui a restare così nudo davanti ai suoi occhi per altri tre, forse quattro minuti, ti chiederà di rifarlo un'altra volta. E chissà, magari un'altra ancora. Questa sera prevedi molti soldi, Dietrich. Ti metti seduto meglio, allargando le gambe così che il suo sguardo posso ancora guardare il piccolo essere che porti all'interno di esse. «Duecentonovanta, duecentonovantacinque...» sussurra la tua voce, mentre le mani toccano la carta delle corone. Deve guardagnare molto per venirli a spendere un giorno sì e uno no in questo bordello, da te, pretendendo di farlo anche senza il preservativo pur sapendo che il costo è maggiore. Deve fare il medico, magari l'avvocato di pace, o un giudice. O magari è un semplice prete pedofilo a cui piacciono i bambini e quelle che hai fra le mani sono le mance che i fedeli lasciano la domenica nel cestino delle offerte. Ti astieni dal ridere, nonostante sul tuo viso appare una lieve smorfia divertita che non riesci a non nascondere. Certo che, pensare che quello che hai davanti sia un prete, deve essere proprio una tua fantasia contorta, Dietrich. Almeno potresti andare da Janet e dirgli ridendo "Oh Jenny! Mi sono scopato un prete. UN P-R-E-T-E!"...Sai che figurone?
    Ma la verità è che Matthew non è nè un avvocato, nè un medico e neanche un prete. Sarà un uomo come tutti gli altri, con una fidanzata...magari una moglie, e anche due figli.
    Un uomo che fatica ad arrivare alla fine del mese per la misera paga che prende, che lascia le bollette in bianco, che cerca di non accendere troppo la luce o il riscaldamento per non spendere troppo. E tutti i suoi soldi li da a te, dal primo centesimo all'ultimo, invece di sfamare sua moglie e i suoi bambini, viene a chiedere il culo a te.
    Fatti suoi, è lui che a scelto di sua iniziativa i darteli, giusto? E' lui che è venuto qui da te e ti ha chiesto, quasi pregandoti, di fare sesso con lui un'altra volta ancora. Perchè, Die, ne sei sicuro, tutte le persone che frequentano questo posto sono semplici disgraziati da quattro soldi. Tutti, dal primo che entra all'ultimo che esce. Stai per posare l'ultima banconota da 5 corone nel momento in cui il suo braccio ti avvolge nuovamente il fianco.
    La sua mano è grande il doppio, quasi il triplo della tua, e hai una vita così piccola che potrebbe avvolgerti semplicemente con le mani. «Facciamolo ancora una volta, te ne do altri 300...» dice, alzando gli occhi scuri verso i tuoi. Vedi, Die, sei un veggente, uno di quelli veri. Che ti eri detto, che ti eri detto? Sarebbe ricauto ai tuoi piedi come una mela. Sorridi, voltandoti verso di lui, mascherano così la tua ironia da saputello, le 5 corone ti sventolano ancora davanti. «315, 315 corone...» dice semplicemente, portando entrambe le tue braccia incrociate al petto «Lo abbiamo già fatto 3 volte...e dopo la terza volta il prezza aumenta» Oh. "E questa che regola è?" sembra dirti con gli occhi, sbarrandoli appena. Una regola che hai appena deciso, a quanto pare. Sai che ti pagherà, sai persino che venderebbe uno di quei suoi ipotetici figli per spingere ancora il suo cazzo nel tuo piccolo buchetto stretto e violato fin troppe volte, non solo da lui. Lui stacca la sua mano dal tuo fianco, voltandosi verso i pantaloni finiti in terra pe rpoter recuperare nuovamente il portafoglio e tu, di conseguenza, sorridi soddisfatto.
    CITAZIONE
    «Ma qui dentro non si vede un cazzo.» [....] «Ciao splendore, come mai qua in questa...orribile compagnia?»

    La luce viene accesa di scatto nello stesso momento in cui senti una voce sconosciuta pervaderti le orecchie. Non avevi forse chiuso la porta? Non avevi dato la mandata di chiave? Ah, maledizione, dovevi aspettartelo, tu e la tua memoria corta. Ti stringi il cappotto addosso, quasi a nasconderti dentro di esso, portano prontamente nella tasca destra i soldi dati da Matthew.
    E questo chi è? La tua mente te lo tamburella piano nella testa nello stesso momento in cui alzi gli occhi verso i suoi nasconsti dalle lenti degli occhiali scure. Non li riesci a percepire, non li riesci a vedere, non sai neppure in che direzione stanno guardando, se te o Matthew. Sei già pronta a ribattere ma i suoi movimenti sono più vecloci, più sicuro, quasi sapesse perfettamete cosa fare in una situazione del genere.
    CITAZIONE
    «Porta le tue membra di merda fuori di qua, turno finito.»

    Cosa sta cercando di fare? Portarti alla rovina? Quello era la tua banca di soldi. Dovevi fare soldi con lui quella notte a costo di succhiarglielo altre cinque volte. Maledizione a Vincenzo, è lui che deve intrattere gli altri cliente al bar, è lui che non deve farli entrare nelle stanze prima che il turno del cliente precedente non sia finito. Vincenzo dovrebbe mettere il distributore di numeri, come quello che c'è in salumeria, o al supermercato per prendere il pane. Ognuno ha il suo numero e alla fine del turno del numero precedente, ne può entrare uno. "Finito il turo del numero 5! Avanti il numero 6! Numero 6!". Sarebbe una grande invenzione, una vera rivoluzione, e il tutto sarebbe semplicemente più fluido e ordinato. E invece no, lui quel numeri del cazzo non li ha ancora messi. E' allora che la tua mente pensa che forse, vestito in quel modo, non è forse un vero e proprio cliente. Deglutisci, non aprendo bocca. Basta vedere il modo in cui èp vestito: i pantaloni scuri, la giacca di quel colore altrettanto nero pece, la camicia perfettamente stirata e blu cielo notturno. E' un poliziotto, di quelli che se ti beccano in flagrante delicto ti buttano in orfanotrofio o in qualche riformatorio. O peggio ancora, in una casa famiglia. Sai cosa ti ha detto di dire Vincenzo in casi del genere: "Ho 18 anni, sono nato il 24 Giugno 2054 e sono cosciente di ciò che faccio."
    Diciotto anni, certo. Come no. Contaci che ci crede di sicuro. Respiri piano con il naso senza dischiudere le labbra nel momento in cui riprende l'alcolico dapprima poggiato sul mobile vicino alla porta e prende a fissarti. Avanti, che te lo chieda pure, adesso, quanti anni hai. Sei pronto a rispondergli.
    CITAZIONE
    «Sai, penso che anche se non so come ti chiami io adesso ti prenderò e ti porterò a casa con me, sei troppo bello»

    Diciott---Che cosa? Hai aperto le labbra ma sono rimasta così, dischiuse a mezzaria senza riuscire a pronunciare la risposta fin da prima ambita. Rimani a occhi sbarrati a guardarlo avvicinarsi con il viso, senza muoverti o spostarsi ma semplicemente cercando di fissarlo senza risultare troppo traumatizzato dalla situazione. Traumatizzato, poi, è una parola fin troppo negativa. Diciamo sorpreso. Oh sì, sorpreso è un termite davvero fantastico e perfetto. Rimani immobile anche nel momento in cui ti alza il viso al suo e appoggia le labbra contro le tue. Il suo profumo da uomo ti invade le narici, lo riesci a percepire perfettamente, così come le labbra leggermente umide di alcool. "Piña Colada", sussurra la tua mente riconoscendo la bevanda.
    In quanti te l'hanno già detto che sei bello, uh? Che ti avrebbero portato a casa e tirato fuori da quel buco?. In tanti. Perifno Matthew, mentre lo stavate facendo, si era lasciato scappare un "Ti porterei via con me."
    CITAZIONE
    «Sì, ora direi che tu esci e sali in macchina.»

    Quelle sono mille corone. Due pezzi da cinquecento, cose mai viste. Scatti in avanti, afferrando di scatto con la piccola mano diafana i soldi e portandoteli dinnanzi al viso, incredulo «Sono veri?» domandi non riuscendo a staccare gli occhi da quei due pezzi di carta con così tanto valore «Sono seriamente veri?»
    I tuoi occhi così così increduli che devi averne la certezza anche da lui che quelle sono seriamente mille corone e che non stai sbagliando a sommare quei due numeri tanto grandi per il tuo cervellino, invece, così piccolo «Che cosa vuoi? Un pompino? Sesso senza preservativo, una, due volte? O ti piace il sadomaso?» continui preso dall'eccitazione nel vedere così tanti soldi insieme. Mille corone sono così tanti soldi per te, sarebbero il massimo di denaro che tu abbia mai potutoguardagnare in una sola sera. Quindi, che cosa desidera per così tanti soldi?
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  4. ræzha
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    Gianluca Riboldi ♣ umano
    2zqhg6v
    L
    e languide mani del bambino, rapide come saette, guizzanti come pesciolini d'acqua dolce, afferrano la banconota tonda e capiente da 1000 corone. Si vede che non ne ha mai vista una prima d'ora e che nessuno lo ha mai pagato tanto. Non deve fruttare parecchio in un tugurio simile. Le tue lunghe dita portano: due la bibita alla bocca permettendoti così, con la lingua, di succhiare avidamente il contenuto. E' così paradisiaco per te, e con le altre riprendi rapido il suo mento, portandolo a guardarti in viso, sebbene lui, le tue iridi scure, non le possa vedere. Chissà quanto passerà prima di allora. «Sei cosciente che potrai avere quanto più desideri?» domandi eccitato dal modo in cui brillano gli occhi grigi del bambino: sono intensi, non ne hai mai visti di così tondi e belli "addosso" ad una puttana. Sempre scuri e slavati, come una mattonella corrosa dal tempo e dai cambiamenti climatici. Spoglie di tutto quelle donne non sapevano far altro che rubarti denaro. Non che, tornando a ripetere, tu non ne abbia in abbondanza da poterlo sperperare, eppure, sai di per certo che questo ragazzino desidera sia soldi, che un tetto decente sopra la testa. Potrebbe avere tutte le cose che desidera, ogni dolciume, ogni vestito, ogni tipo di scarpa. Gli doneresti tutto, ovviamente, con gli interessi e dovrà essere in grado di soddisfarti se non vorrà essere sbattuto in un orfanotrofio, rinchiuso in un collegio o rispedito in un buco schifoso, quale è. come darti torto, questo sporco e lercio locale.
    CITAZIONE
    «Sono seriamente veri?»

    . Ghigni in modo sensuale baciandogli di sfuggita il labbro inferiore. Divino. E il tuo modo di provocarlo ha funzionato con ogni donna: Russe, Polacche, Inglesi, Francesi e Giapponesi, perfino le Thailandesi. Non può non funzionare con un bambino talmente sensuale a quel modo. «Ti posso dare tutto il denaro che vuoi» sussurri finendo di bere il tuo alcolico per poi, con leggerezza, buttarlo in terra. Nel momento in cui la pioggia di vetri si sparge sul pavimento ti chini sopra di lui, mettendoti a cavalcioni e unisci le labbra alle sue in un bacio. «Io possiedo ogni cosa tu possa desiderare. Anche una fabbrica di dolci. E non sto scherzando, ma qua andiamo sul personale dici aprendo il viso in un immenso sorriso sensuale. Già, potresti anche farlo diventare dipendente della tua fabbrica. Farebbe furore con gli uomini: i quali lo scambierebbero per una femminuccia da coccolare e con le donne, le quali, a loro volta, scambiandolo per una docile bambina lo coccolerebbero fino allo sfinimento, magari potresti anche farti pagare per qualche foto. Sì, potrebbe fruttare parecchio guadagno anche per la tua fabbrica in stile Willy Wonka: Il Re del cioccolato. Ma ora non importa. Devi, prima di ogni altra cosa, prestare attenzione al dettaglio più importante e tenerlo sempre a mente: Lui vuole il denaro, e il sesso, e tu vuoi portarlo via con te. Devi convincerlo, sedurlo, proprio come si fa con una donna! Anche gli uomini amano essere sedotti e tu, mio caro Luca, sei il primo ad adorare la bramosia, la seduzione, il desiderio che si esprime con i corpi e l'impulso ormonale che fa perdere la testa. Rimani sopra di lui, la cravatta pende leggermente a stuzzicargli il petto bianco, nudo sotto al piumino. Guardi fin dove i tuoi occhi, nonostante gli occhiali non oscurino le tue pupille, fin dove la posizione ti permette di osservare. Un petto bianco con due punti, i capezzoli, leggermente più scuri. Parrebbe vergine come un fiore appena nato. Appena sbocciato al sole. Appena sciacquato teneramente da una rugiada del mattino.
    CITAZIONE
    «Che cosa vuoi? Un pompino? Sesso senza preservativo, una, due volte? O ti piace il sadomaso?»

    Le sue domande ti provocano un formicolio al bassoventre che però riesci a trattenere. Non vuoi farlo su un così sporco materasso, non in questo mortorio, non in quel luogo putrido e pieno di melma bianca sulle pareti quase fosse una tinta naturale da dire: "Mio marito ha dato il suo tocco d'arte Jaqueline! Non lo trovi fantastico?". Scoppi in una ridarella leggera e sensuale. Affascinante, ecco com'è, affascinante: Tremendamente.
    «Sono cose molto allettanti. Potremmo parlarne sulla mia Lamborghini che ne dici?» domandi al suo orecchio sospirandovi, appositamente in modo calibrato, all'interno. Vuoi che il tuo senso innato di erotismo raggiunga il suo cervello. Sei bravo, lo sai di esserlo e con i tuoi amici te ne vanti. Le puttane del crocevia parlano di te a chiunque, i tuoi amici ti definiscono un gran gigolò e chi ha solo il tuo nome alla mente ti vorrebbe conoscere, sia persone eterosessuali che omosessuali. Non fai differenza. «Anche perchè, se vuoi i soldi, devi uscire da questo posto, mollare tutto e venire via con me. La cosa che non ti ho chiarificato è--» dici lasciando un po' di suspance per la risposta finale.
    «Che no, non lo puoi dire a Luca» dici mordicchiandogli il lobo dell'orecchio sinistro. «Come ti chiami mia piccola perla. Già, come potrà chiamarsi una creatura tanto effimera da risultare quasi irreale, astratta, angelicamente sensuale e perversa nel contare il suo denaro. Sai bene che ti dirà tutto ciò che vuoi sapere, che non ti rifiuterà, che verrà con te e riuscirà a soddisfare tutte le tue più irreali fantasie perverse. Devi riuscire a sentire il suo desiderio nascere: Il desiderio di poterti avere una, due, tre volte per notti e notti di seguito. Perchè il tuo, non riuscirai pur essendo un buon maestro, a trattenerlo per molto.
    La tua mano, quindi, scivola tra il suo cappotto e si posa, nuda, sul suo fianco sinistro. Tasti la morbidezza, senti lievemente la presenza di piccole ossicina, come quelle che avevi tu quando avevi la sua età. Chissà quanti anni può avere. Lo vedi così piccolo e fragile, ha bisogno delle tue cure, giusto, caro il nostro Luca? O forse dovremmo tutti chiamarti Jolly. Già, Jolly fa vedere solo a chi gli piace il suo amichetto. Il suo grande e possente amichetto ha conosciuto tanti poisti, è stato presentato a tanti amici e amiche ma ha stretto pochi contatti saldi. Jolly vuole stringerlo con questa piccola perla, ci riuscirai vero? Riuscirai a penetrare quelle difese giusto? Sei abbastanza forte da far crollare quella creatura in una morsa di desiderio per te? Ma che domande: Ovviamente.
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  5. stockings
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    Dietrich Lehmann ♣ prostituta
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    "I
    n una minima frazione di secondo ti ritrovi con la schiena coperta dal cappotto che tocca lievemente il materasso. Ti ha gettato così, all'indietro, tanto che ora lo stai fissando dal basso in cerca di quegli occhi scrutatori che, lo sai Die, loro ti stanno guarando. Ti stann studiando come lo si può fare con un animaletto prima di comprarlo, o con un alimento per vedere se è ancora buono e passabile oppure rancido e stantio. Quegli occhi ti fissano da dietro le lenti scure e lo sai, ne sei sicuro da come muove le labbra, da come muove la bocca per parlarti.
    Resti immobile, ncon gli occhi che ancora lo fissano, in silenzio, finchè non finisce il suo discorso. E' pur sempre un cliente e i clienti hanno sempre ragione, per questo devi lasciarlo finire di parlare ed esaudire poi qualsiasi suo desiderio possibile. Possibile, ovvio.
    CITAZIONE
    «Ti posso dare tutto il denaro che vuoi»

    I tuoi occhi si dilatano dal piacere nel sentire quella frase. Tutto il denaro che vuoi, suona magnifica. E' perfetta, fantastica. Quella frase è il semplice Paradiso. E' ciò che hai sempre voluto sentire da ogni tuo cliente, che ti pagasse come tu meglio credi.
    Vei, Die, non è affatto un poliziotto. Un uomo di latta non ti chiederebbe mai di salire sulla sua bella macchina per parlare di sesso orale e sadomaso.
    Non con un bambino, per lo meno. Ma ricorda, se te lo chiede, tu hai diciotto anni, in qualunque caso.
    Non deve sapere che ne hai dodici, nossignome. Denuncerebbero Vincenzo e il bordello finirebbe col chiudere, sbatterebbero Janet in una progione per reato di prostituzione e tu rimarresti solo, come lo eri stato prima.
    Lasci che ti venga addosso nello stesso modo con cui lo fanno tutti. Cercano di possederti perchè il tuo corpo è piccolo e gracile, pensano sia più semplice coi bambini. Le sue labbra incontrano le tue per un secondo soltanto prima che tu, protamente, volti il viso di lato andando così a poggire una gunacia sul lenzuolo ingiallito e disfatto. Sorridi, ripiantando gli occhi sui suoi occhiali «Niente baci...» dici deciso, quasi fosse la cosa più semplice del mondo andando ad alzare le braccia verso la sua cravatta, sfiorandola. Ti stai divertendo, e hai già intascato mille corone.
    CITAZIONE
    «Anche perchè, se vuoi i soldi, devi uscire da questo posto, mollare tutto e venire via con me. [...]»

    Alt. Fermi tutti un momento. Ha detto "mollare tutto e venire via con me". Sbarri di più gli occhi, lasciandoti sfiggire un piccolo sorrisetto.
    Ti sta prendendo in giro, ovviamente, e se non lo sta facendo...beh. Ha sbagliato puttana. «Sta scherzando, vero signore?» dici, ridendo leggero. La tua risata è pari ad una campanella: allegra e di timbro alto, infantile e bianca. Non lo ha aancora capito che sì ti può acquistare, ma per un tempo definito che va da una a tre ore, ma non di più. Tu non puoi essere un'esclusiva. Ti lascia sfiorare il fianco senza problemi, rabbrividendo appena quando le sue mani incontrano il tuo osso del bacino che sporge «Io non sono l'esclusiva di nessuno...» sussurri, giocando con quella cravatta bianca e linda. Odora di candeggina e ammorbidente alla pesca.
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  6. ræzha
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    Gianluca Riboldi ♣ umano
    2zqhg6v
    D
    eciso, fermo, arrogante, presuntuoso. Niente di meglio per te. Niente di meglio poteva capitarti davanti agli occhi. Una creatura alla vista tremendamente fragile che, al suo interno, nasconde un piccolo mostro che tenta di tenerti testa. Ma ha sbagliato persona. Nessuno ti ha mai negato niente. Nessuna ha mai rifiutato di seguirti. Nessuno ha urlato troppo quando lo lasciavi ad un'angolo di una strada e nessuno lo farà. Lui, una prostituta talmente giovane da toglierti il fiato sia per l'orrore che per l'eccitazione. Si lascia sfiorare ma pretende che tu non lo baci. Sorridi alla frase detta con tanta fermezza: riuscirai a domarlo e ci proverai con ogni mezzo possibile, ci riuscirai, costi quel che costi, che il prezzo aumenti o diminuisca: Tu Ci Riuscirai, come sempre d'altrocanto. Gli hai messo in chiaro la situazione Gianluca? Oh certo, "Soldi solo se ti segue" e "Un no e perdi tutto", proprio bravo, sì, sei veramente bravo. Molto sagace, sensuale, intelligente e sopratutto scaltro come una volpe in un pollaio, travestita per giunta. «Forse, tutti quelli che hanno messo piede qui, alla fine, si sono accontentati di quanto tu imponessi.. » cominci tastando il fianco che, inizialmente, l'ha fatto rabbrividire. Ripeti il medesimo gesto veloce e leggero, quasi stessi accarezzando la pelle di un piccolo gatto: tanto piano da far quasi ridere. Pizzichi il leggero strato di pelle che lo avvolge con i polpastrelli e porti il palmo fin sotto alla natica, a tastarla. « Ma io, piccoletto, sono molto...ostinato, direi » e scandito una peculiarità importante della tua persona palpi con forza la coscia di pollo che ti ritrovi tra la mano rosea. E' soda e ricolma di carne di bambino. Paradisiaco quel profumo e quella morbidezza che il suo corpo emana. « So benissimo che adesso dirai di avere più dell'età che ti ritrovi a portarti sulle spalle. Ma posso rovinare tutto questo bel posticino mio caro. » sussurri con il viso molto vicino al suo tanto da poter sentire il suo respiro ed emanargli il tuo sospiro caldo in viso: profuma dell'alcool bevuto prima. « Non tirare fuori che hai una ventina d'anni perchè non me la bevo, sei troppo giovane e di corpi giovani ne ho visti, e questo mia piccola perla è quello di un bambino. » dici facendoti in mezzo alle sue gambe, lasciandolo con esse aperte, nudo, sotto al tuo corpo placido nonostante la situazione. Sai resistere in modo perfetto: eccezionale alle tentazioni che possono esploderti attorno e venirti addosso, invadendo ogni tua narice e ogni poro. Sai respingerle, sebbene questa, sia una tra le più toste che tu abbia mai affrontato.
    CITAZIONE
    «Sta scherzando, vero signore?»

    La risatina scampanellante e acuta da ancor più un forte basamento alla tua teoria: è una voce troppo candida per poter appartenere a quella di un ragazzo di maggior età. Assolutamente no. Negativo. Un errore madornale quello di porsi in questo modo, a te, Luca. Lasci che giochi con la tua cravatta linda e poi gli parli « Non scherzo piccola perla, tu verrai via con me. Che ti piaccia, che non ti piaccia, che tu voglia o no. Altrimenti faccio chiudere bottega e non se ne parla più Potresti finire in riformatorio o mangiato dai cani randagi. A te la scelta. » dici premendo con il tuo stesso sesso, sopra al suo, dopo esserti pratiacamente incollato al suo corpo accettando la richiesta del "Divieto dei baci". « Sembra che siamo d'accordo. Coraggio allora! » dici scattando immediatamente in piedi e, afferratolo per un braccio, lo fai saltare in aria riprendendolo e posizionandotelo sulla spalla destra quasi fosse un sacco di patate. Nudo o no, lo porterai via.
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  7. stockings
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    Dietrich Lehmann ♣ prostituta
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    "V
    orresti semplicemente ridere un'altra volta, spavalo, dinnanzi alla sua faccia aperta che ti sorride, sicura di sè. Nonostante la legge del cliente che ha sempre ragione, sei tu che comandi. Sei tu che chiedi i soldi, tu che ti lasci toccare, tu che decidi quando è tempo di smettere per passare al turno successivo. Vedi, Die, non lo scegono gli altri, ma lo scegli tu e tu soltanto.
    La tua mano non smette di toccare la sua cravatta, ora passando da essa al colletto, sfiorandone i bottoni quasi a volerli sfilare dall'asola. Ma i tuoi sono movimenti provocatori, leggeri, sensuali e continui. Lo stai facendo eccitare? Non sarebbe una novità, lo riesci a fare con tutti. Vedi, avere il corpo di un bambino, esere un bambino, ha i suoi vantaggi dopotutto. Sì che hai dovuto abituarti qualche mese prima di cominciare a lavorare come si deve, si che il dolore che senti alle volte risultava lancinante, quasi insopportabile, ma era tutta una questione di abitudine. Adesso riusciresti persino a non gemere, o almeno è quello che credi. Ma non fare il bugiardo spavaldo, Die, alla fine rimani pur sempre un pargolo.
    CITAZIONE
    « So benissimo che adesso dirai di avere più dell'età che ti ritrovi a portarti sulle spalle. Ma posso rovinare tutto questo bel posticino mio caro. [...] Non tirare fuori che hai una ventina d'anni perchè non me la bevo, sei troppo giovane e di corpi giovani ne ho visti, e questo mia piccola perla è quello di un bambino. »

    E' un uomo intelligente, devi ammetterlo. Bravo nel barattare e nel supporre. E' persio bravo con l'azzeccare le cose e ciò che tu vorresti dire. E' forse un veggente? Stai per scoparti un veggente, Dietrich? Questa tipologia di uomo ti mancava: hai provato baristi, operai, fioristi, postini, impiegati, disoccupati, ladri, truffatori, avvocatori, giudici, cuochi e camerieri. Ma i veggenti mai.
    Sei già pronto nel ribattere che tu, diciotto anni li hai davvero. Ti hanno insegnato ad essere forte e deciso nelle cose che devi dire. Dischiudi le labbra per poter ribattere prontamente ma la sua voce ti ferma un'altra volta. Non ha semsso di parlare, e neppure la sua mano ha ancora finito di sfiorarti.
    CITAZIONE
    « Non scherzo piccola perla, tu verrai via con me. Che ti piaccia, che non ti piaccia, che tu voglia o no. Altrimenti faccio chiudere bottega e non se ne parla più Potresti finire in riformatorio o mangiato dai cani randagi. A te la scelta. »

    Sentilo, ti chiama persino "piccola perla" nel mentre ti minaccia. Il tuo sguardo adesso si è fatto duro, ha perso ogni più piccola sfaccettatura di malizia dapprima presente. Lui non ti può ricattare in questo modo. Chi è lui per chiederti di lasciare la tua casa e andare via con lui? Chi è lui per pretenderti in esclusiva come un cagnolino da compagnia? «Non può farlo...» dici sicuro, sbottandolo il tutto sulle sue labbra tanto vicine alle tue. Riesci a percepire il suo respiro misto all'alcolico appena bevuto, non esiste che ti minacci in questo modo «Non può minacciar---...» non riesci a finire la frase che ti ritrovi già sulla sua spalla, fissando la sua schiena. Ti divincoli, coprendoti con il cappotto marrone scuro «C-Che stai facendo--?? Senta signor-dagli-occhiali-scuri mi lasci andare!!»
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  8. ræzha
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    Gianluca Riboldi ♣ umano
    2zqhg6v
    A
    l suo borbottare ridicolo assumi facce sempre più stupide: Lo prendi in giro. Lui tenta di prenderti in giro. Diciotto anni non può averceli e il suo corpo lo inganna a dismisura. Ti ha detto di no? Benissimo, continua a piacerti in modo irrefrenato. Caricatolo sulle spalle come un sacco flaccido cammini per quel corridoio dal quale eri giunto. Sospiri sentendolo dimenarsi: Pochi quattrini e lo porterai a casa con te, dopotutto, una puttana, la si paga no? E se tu lo vuoi ti basterà sganciare qualche pezzo da mille corone al gestore del bar che non ti negherà nulla. Cammini di fretta passando le porte colorate e di pessimo gusto a contatto con quelle maleodoranti pareti. La tua piccola perla si copre e ti sgrida: Tu non puoi farlo. Eppure lo stai tranquillamente facendo, la stai facendo franca nella maniera più gloriosa.
    CITAZIONE
    «C-Che stai facendo--?? Senta signor-dagli-occhiali-scuri mi lasci andare!!»

    La sua voce castrata è adorabile: Ti fa sorridere in modo ironico e sensuale tanto che, alla vista, tutti i presenti in sala non notano il corpo che pende dietro alla tua schiena. Ti avvicini al bancone appoggiando con forza 6000 corone. « Queste bastano per un bicchiere rotto e questo pezzo di carne? » domandi ridacchiando e rubando, quindi, in modo giocoso, la sigaretta ad una ragazza dai capelli fiammeggianti. Ti guarda piena di languore e curiosità. « Ciao bellezza » le dici soffiando il fumo in alto e accarezzandole i capelli. « Scusami, ti ho portato via la tua ossessione » dici allontanandoti quindi senza proferire altra parola a nessuno della congrega ammassata. Lentamente senza bruschi rumori esci dalla porta dalla quale sei entrato. « 6000 corone per un bicchiere e per te. Ci tengono molto devo ammetterlo! » e avvicinandoti all'auto scoppi a ridere di gusto. Non ti cercheranno: Tutti quei soldi e semplicemente per un bambino: Hai pagato per molto meno, Luca, ma ripetiamo per l'ennesima volta al pubblico che il denaro ti esce perfino da posti impensabili...OVVIO DALLE FEDERE DEI CUSCINI, certo.
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  9. stockings
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    Dietrich Lehmann ♣ prostituta
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    "T
    i sta seriamente trascinando via quasi fosse la cosa più semplice di questo mondo. Il tuo è un calciare continuo, un dimenarti senza sosta nel mentre lui, invece, imperterrito, sembra gioire di questo. Magari è uno di quei pervertiti a cui piacciono i bambini disubbidienti. Quante volte ti erano capitati ceffi di qualsiasi taglia, qualsiasi peso o altezza che ti chiedevano di "resistergli", di dimenarti proprio nello stesso momento in cui stai facendo adesso, tanto per sentirsi i padroni di quel momento?,
    Però con loro è sempre stato diverso. Sapevi che eri tu a comandare in qualunque e in qualsiasi caso, eri tu a far cessare le tue urla quando volevi, tu a lasci andare la corda quando capivi che era arrivato il momento di farti montare e basta.
    Niente mezze misure, le tue. In qualsiasi casa non eri tu la preda.
    E invece adesso è tutto il contrario, adesso il tuo dimentarti di continuo sopra la sua spalla è reale e palpabile proprio come la sensazione di paura che ti sta attanagliando la pancia. Non vuoi andare via, la verità linda e pura è proprio questa. Tu non vuoi lasciare il bordello neppure sapendo che se resterai lì finirai con il far parte ella feccia più feccia della città.
    Eppure...nonostante questo...tu non te ne preoccupi.
    Perchè mai dovresi lasciare un posto che chiama casa? Perchè devi laciare Janet? Chi ti leggerà ancora Lolita? Chi si complimenterà ancora con te per i soldi guardagnati in una sola serata?
    I tuoi piedi tocano il suo stomaco, danno uno o due calci nel vedere come le porte colorate di tanti accesi color9i ti passino davanti agli occhi. Quell'uomo le sorpassa e per un secondo credi di stare sognando.
    In realtà non ti sta portando via, in realtà siete ancora su quel letto e lui è sopra di te, la sua lingua percorre il tuo corpo. Chiudi gli occhi. Magari se credi davvero in questo finirà con l'essere la verità, appunto. Allora li riapri, le labbra dischiuse e il respiro mozzato.
    Niente da fare. Sei ancora sulla sua spalla, ancora boccheggiante per lo sforzo di divincolarti dalla sua stretta potente. E ancora, come pochi secondi prima, vedi tutto scomparire piano piano davanti a te.
    CITAZIONE
    « Queste bastano per un bicchiere rotto e questo pezzo di carne? »

    Pezzo di carne, ti chiama. Ma tu hai un nome, Die. Tu. Lo. Hai. Anche se ancora non glielo hai fatto sapere. Calci ancora una volta nel suo stomaco per vederlo boccheggiare per una frazione di secondo. I tuoi sono calci così poco potenti? Non potresti metterci un po' di grinta, Die? «Stronzo!» urli ancora, ripetendo l'azuone da prima eseguita. Tu non sei un pezzo di carne, sei piuttosto il pezzo di carne che guardagna di più fra tutti quelli ammassati nel salone di quella che dovrebbe essere l'entrata.
    Senti la voce di un uomo parlare. E' Vincenzo. Sia ringraziato il cielo! E' Vincenzo!
    «Diglielo, Vincenzo! Diglielo che non mi può portare via! Vincenzo, diglielo!!!» la tua voce urla quelle parole, mentre il tuo viso cerca di voltarsi dalla posizione in cui sei, in cerca di quello dell'uomo dietro di te, al bancone. Eppure non parla, non respira, sta in silenzio, senti come afferra i soldi posati sul tavolo e se li intasca. Come un bravo uomo d'affari. "Può andare", dice. Può andare? Che significa...può andare? Ti sta seriamente vendendo così, senza mezze misure per dei fottuti soldi? Per 6000 fottute corone?
    Potresti guardagnargliele in sei, sette anni, volendo. E allora perchè...perchè ti sta vendendo così??
    L'uomo che ti trasporta sulla spalla esce conn sorriso, fermandosi perfino a parlare con Rosebell, la prostituta ossessionata dal fumo. Ti aveva regalato una sigarette una volta e le dava sempre a Janet. Janet. Dov'era Janet adesso? Che cosa stava facendo? Perchè non ti stava aiutando?
    CITAZIONE
    « 6000 corone per un bicchiere e per te. Ci tengono molto devo ammetterlo! »

    Deglutisci indietro le lacrime, ti ha appena strappato da casa tua e il masso che può dire è questo? «Va al diavolo!» rispondi senza pensarci, portandoti entrambe le mani al viso. Alla fine anche questa volta...nessuno è venuto a salvarti.
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  10. ræzha
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    Gianluca Riboldi ♣ umano
    2zqhg6v
    S
    ei veramente un bambinone cattivo: Lo hai fatto piangere. Una prostituta può piangere se non dal nervoso quando è sotto ciclo? Oh, ma qua stiamo parlando di un bambino e per giunta maschio, sebbene abbia lineamenti femminili. L'autista ti apre la portiera: E' abituato al vedere donne e uomini con lineamenti femminili, più sottomessi a te, ad entrare ed uscire dalla tua macchina quasi fosse una tipica danza della grande città. Questa volta vede un bambino. Strabuzza gli occhi aggiustandosi gli occhialini fini: "Signore, ha rubato un-" ma tu ti affretti a farlo tacere portando un dito bianco alla bocca. Nessuno deve sapere nulla. Assolutamente nulla. E non sarà lui a rovinarsi la bella vita rivelando alla polizia ciò che hai fatto. Riusciresti a corrompere perfino loro facendolo passare per figlio tuo e di Joelle. Nessuno scoprirà nulla e quella puttana pur di farsi pagare fior fior di corone mentirebbe anche all'arcangelo. Fai fare il giro del tuo corpo al ragazzino caricandotelo in braccio ed entrando nell'auto di lusso. Gli interni in pelle beije hanno un bellissimo contrasto con il cappotto del piccolo. Non sai il suo nome: E chiederglielo non servirà perchè troppo arrabbiato com'è riceveresti solo le sue urla. « Tieni, mettila su, sarai quel che sarai ma non ti faccio girare svestito. » gli dici allungandogli una tua camicia: E' enorme, e turchina. « Te l'avevo detto che nessuno dice di no a me. » e così facendo ti accendi il sigaro, apri il finestrino e, con un cenno della mano fai bloccare tutte le porte della vettura cosicchè rimanga come un piccolo topolino in trappola. Il gattone lo aspetta, no? E tu sei un gran bel micio. Questa sera indossi la tua bella camicia turchina con i pantaloni neri, gessati, dalle sfumature grigiastre,la cravatta bianca a sua volta e una giacca di pelle lucida indosso. E' aperta e lascia intravedere il collo pallido. Annusi l'aria. L'odore acre del fumo che hai appena soffiato fuori ti entra nelle narici e poi esce dallo spiraglio aperto. Bernardo accende il motore: "Fa le fusa come un micetto", pensa in modo perverso la tua mente quando lo sguardo si appoggia sulla mini prostituta di un bordello: Un grande affare, nella botte piccola c'è sempre l'alcool più buono. Non sei pratico a parlare con un bambino che è in procinto di piangere, lecca lecca in macchina non ne hai mai portati, le donne preferiscono quello più grande e rosa, fatto di carne vera.. ma stai divagando anche se di sicuro anche lui preferirà quello. « Ascolta. Io non ti voglio male, è che le cose stanno così. Avanti, dì Gianluca come ti chiami. » sussurri al suo orecchio dandogli una suadente leccata e bloccando le sue mani sulle piccole cosce: Non ti addentri sotto al cappotto in modo irrispettoso: Non nella tua macchina! Ovunque nella tua immensa abitazione ma non nella tua macchina. Ovviamente.
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  11. stockings
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    Dietrich Lehmann ♣ prostituta
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    "M
    i sembra ovvio, Dietrich. Lui è il lupo e tu sei la preda, lui è il gatto ne tu sei il suo topo nonchè cena per quella sera in tutti i sensi pèossibili ed immaginabili che la tua mente potrebbe mai pensare. Ti stringi di più il paccotto addosso nel momento in cui ti butta dentro la macchina, sui posti dietro, entrando poi di conseguenza. Il tuo istinto si suggerisce di urlare, magari a gran voce, che uno stypratore ti ha appena violentato. Se non fosse che lì, in quella via, non ci sono altro che prostitute e vecchi e giovani uomini pronti a nuove esperienze. La maggior parte li hai anche provati. E poi, intendiamoci, chi non conoscce la piccola punta di dimanate del bordello in fondo alla cinquantaseiesima strada? Sei persino diventato famoso.
    CITAZIONE
    « Tieni, mettila su, sarai quel che sarai ma non ti faccio girare svestito. »

    Ti allunga la sua camicia e per i secondi che seguono resti a fissarla contrariato, incapace di allungarela mano per afferarla. La verità è che dovresti addosarti ad una portiera e provare ad aprirla fino a farti male alle mani. Non sarebbe una brutta idea, tanto che sei sul punto di farlo se non che senti le sicure azionarsi. Maledizione. E' intelligente, non c'è che dire. Molto più i te. Afferri la camicia, portandotela in granbo quasi fosse una grande coperta, per coprirti così, come lo si può fare come un lenzuolo. Non sei abituato a vestire abiti normali, in realtà non sei abituato a vestire per niente.
    CITAZIONE
    « Te l'avevo detto che nessuno dice di no a me. »

    E' questa la sua scusa? Nessuno dice di no a me. Che significa? Tu non hai forse cercato di rifiutarlo? E' assurdo il come la sua estrema egocentricità ti disarmi. E' così sicuro di sè da farti innervosire. Quindi, hai perso una casa perchè il suo egocentrismo batte te, è questo che sta cercando di farti capire? Stringi i pugni, cercando di deglutire per cercare di cacciare indietro le lacrime d'ira. O forse è la disperazione? Non ti ha forse strappato dalla quella che è stata la tua casa ormai da diversi anni?
    Addio Vincenzo, addio tavoli da biliardo, addio alcolici gratis, addio sesso notturno e mattutini con sconosciuti. Addio Janet. Addio soprattutto a lei.
    CITAZIONE
    « Ascolta. Io non ti voglio male, è che le cose stanno così. Avanti, dì Gianluca come ti chiami. »

    Non ha pudore alcuno, nessuna pietà. E dire che non li può non notare i tuoi grandi occhi carichi di lacrime che non vuoi versare. Nascondi una smorfia nel sentire la sua lingua leccarti l'orecchio nel quale prima aveva sussurrato. Il tuo nome, vuole sapere il tuo nome. Che importanza ha adesso? «Dietrich» dici, come se fosse la cosa più normale del mondo, andando a cercare di togliere le mani dalla sua presa.
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  12. ræzha
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    Gianluca Riboldi ♣ umano
    2zqhg6v
    S
    orridi nel preciso istante in cui sussurra con la voce castrata e rotta di pianto il suo nome. Ora lo senti, lo riconosci, è un accento prettamente tedesco il suo. Oppure Germanico-Storpiato dal fedele accento giapponese del fulcro di Seohtsuya. Non lo avevi mica notato prima quando, inutilmente, tentava di sbracciarsi annaspando verso il suo bel locale. Oramai vecchia patria vi state dirigendo verso casa tua a velocità di crociera. Non è molto contento il che ti appare strano. Tra tutte le puttane che avevi caricato nella tua macchina, lui, sembra quello meno "volenteroso" se così si può definire.
    Eppure tu sei un bell'uomo Luca! Chi non ti vuole è fuori di testa! Te lo dice sempre anche Joelle. Ah no-- lui ti dice che tu sei fuori di testa di tuo. Eppure è in parte convincente da fartelo credere. Ma tu non sei scemo, anzi, lo sembri.
    CITAZIONE
    «Dietrich»

    In parole povere, ascoltando la fragile voce in balia della sofferenza quasi ti commuovi.
    Abbiamo detto..quasi. Anche perchè, da come le persone ti descrivono, sei un maledetto menefreghista, opportunista, egoista, usurpatore, bello, perchè bello lo sei e sopratutto idiota.
    Tutti commenti che a te scivolano addosso come l'acqua.
    «E' un bel nome..» dici serenamente aprendo di poco il finestrino scuro alla tua destra tanto quanto basta per soffiare fuori il fumo. Tabacco. La tua droga. Senza la tua pausa sigaro non potresti sopravvivere: Ti hanno passato il vizio quando, tempi addietro, ti lanciavano in quelle gabbie di metallo. Dovevano tenerti sveglio con qualcosa e quale arma migliore di cocaina o canne? Poi hai deciso di continuare con il fumo piuttosto che rovinarti con la polverina bianca di heidi. Lo avevi sempre detto che Pollon e Heidi erano in combutta. Una da buona puttana dell'Olimpo, che poteva averla gratis, la mandava via posta alla bambina dei monti tibetani, ecco perchè vedeva i monti sorridere e le capre salutare.
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  13. stockings
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    Dietrich Lehmann ♣ prostituta
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    "C
    ontinua a fumare come nulla fosse, curandosi solamente della nebbiolina grigiastra che gli esce dalla bocca in piccole folate. Assurdo. Tutta quella situazione è immensamente assura.
    Il coem sia arrivato a prenderti e a trascinarti via come se fossi una semplice merce di scambio, il come ti ha caricato su quella macchina e il come adesso non si curi per nulla delle tue lacrime. Perchè è impossibile che non le veda. E' forse un cliente sadico? Ti sei trovato un cliente sadico, Dietrich!?
    Ah, brutta gente! Ecco cosa incontri e attiri sempre: brutta gente!
    CITAZIONE
    «E' un bel nome..»

    Lì per lì sei persino sul punto di rispondergli con un 'grazie' scorbutico, ma la tua bocca resta aperta a mezz'aria, e deglutisci quasi fosse la cosa più dolorosa da fare in un momento del genere. Il pianto trattenuto ti sta raschiando la gola, eppure mandi giù nuovamente la saliva, passandoti il dorso della mano sugli occhi per asciugare quelle piccole lacrime rimaste agli angoli di essi e sulle guance. «Lo so...» rispondi, invece, da grane sfacciato. Il tuo nome ti piace, soprattutto se pronunciato dalla voce degli altri. Ti fa pensare che allora sei riuscit a rimanere nella loro testa, almeno per un po'. Che pensiero contorto!
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  14. ræzha
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    Gianluca Riboldi ♣ umano
    2zqhg6v
    P
    i ti soffermi sul ragazzino nudo e avvolto dal suo solo cappotto, più tenti di analizzarlo a fondo: più Dietrich sembra una fortezza inespugnabile. Non permette a nessuno di avvicinarsi. Non fa trasparire nulla se non la sua intenzione, il suo solo volere: La sua voglia di fuggire via da quella situazione parlando con toni e modi freddi. Non c'è niente che sembra volere di più. Quegli occhi chiari che brillano di una malsana luce malinconica, quegli occhi che insieme alla smorfia di disgusto nei tuoi confronti dovrebbero averla, invece, per loro stessi che guardano adesso te, vestito, mentre tu osservi un corpo nudo. Dov'è la decenza in una situazione simile? Anche tu, Luca, noti che non c'è. Siete due esistenze molto simili e sicuramente con passati che non è bene ricordare se in questo futuro del passato, in questo presente vi siete ridotti in questa maniera orrenda. Un passato pesante può far sfociare chiunque in comportamenti sregolati: Chi più chi meno. Comportamenti anticonformisti, irrispettosi, immaturi: può portare a regressioni, traumi, ferite che non si rimargineranno più.
    D'altra parte però porta a rafforzare la propria forza, la propria autostima facendo acquisire, se la persona è fortunata, un savoir faire irresistibile. Non ti resisterà a lungo e lo sai bene.
    « Siamo adorabilmente acidi vero? » dici avvicinandoti maggiormente al suo corpo e con nonchalance gli accarezzi il polpaccio, poi il ginocchio e la coscia e l'inguine da sotto il cappotto. « Ma dimmi un po'...Dietrich » inizi il tuo discorso enfatizzando il suo nome. E' bello: davvero bello. Quasi criptico per due occhi che di semplice hanno solo la tinta. Più li guardi, più ti piacciono. Quella punta di accidia, di rabbia, di tremore, di desiderio passionale non ancora acceso e che sta trattenendo, quasi di ripudio, anche, nei tuoi confronti: ti fa perdere la testa.
    Le tue labbra si avvicinano all'orecchio che hanno più vicino e sussurrano. « Penso proprio di essere autorizzato a baciarti ora che sei mio ». Decisamente piccante la tua voce. Sensuale e insidiosa come un serpente nascosto in una radura fiorita: lui attende. Aspetta trepidante la sua vittima da mordere e avvelenare. Il tuo veleno è la tua sensualità: che occhi si nascondono dietro gli occhiali? Dietro a questo sorriso così ambiguo e affascinante? Dietro questo charme da grande uomo vissuto.
    Sospiri. Un lieve soffio d'aria viene incamerato dal suo orecchio dopodichè ti sposti sulla sua guancia posandovi un bacio sensa schiocco, leggermente umido e caldo.
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  15. stockings
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    Dietrich Lehmann ♣ prostituta
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    "S
    ta cercano di stregarti con la sua oce seducente, le mani che guizzano piano sul tuo corpo sempre più in basso, e i suoi occhi che---no, gli occhi proprio no. Quelli neppure li riesci a scorgere date le spesse lenti scure.
    Magari ha gli occhi storti, pensi. Ovvio, sarebbe una buona scusa quella di portare delle lenti scure dato un problema del genere. O semplicemente è cieco. Ma non spiegheresti come faccia a sapere dove la sua mano sta bellamente poggiandosi. Se fosse cieco non avrebbe neppure potuto vederti in mezzo alla folla del bordello. O magari è uno di quei ricconi del soprannaturale, senza occhi e con le orbite vuote, e vuole riempirle indovina con quali occhi, Dietrich?
    No, non esiste. I tuoi occhi restano immobili dentro le tue di orbite, non in quelle di qualcun altro. Tutto ma non gli occhi.
    Sentilo, ti da persino dell'acido. Tu non sei acido, Dietrich. Tu dici solo la verità a tutti, più o meno. E sapendo che il tuo nome è bellop e piace, perchè mentire. Tu lo sai e lo dici.
    CITAZIONE
    « Ma dimmi un po'...Dietrich. Penso proprio di essere autorizzato a baciarti ora che sei mio. »

    Lo sta facendo apposta. Sta parlando così apposta, ti sta toccando così apppsta e ti sta sussurrando tutti apposta. Ti mordi il labbro inferiore cercando di nascondere un leggero sospiro nel momento in cui senti perfettamente la sua mano inoltrarsi vicino all'inguine sotto al cappotto dal colore slavato. Respiri. «E...se non volessi...farlo?» domandi leggero con un filo di voce. Devi mantenerti calmo, fa vedere che sie bravo anche tu a parlare in quel suo modo seducente e allettante. Socchiudi gli occhi, alzando le spalle e mostrando così un viso alquanto disinteressato al da farsi «Chi me lo impone, signor-dagli-occhiali-scuri?» Un punto per te.
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42 replies since 29/12/2011, 01:53   506 views
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